Presentazione Squadre 2019, Lotto Soudal
Anche nel 2019 la Lotto Soudal conferma il suo mix tra atleti di esperienza e giovani di grande prospettiva. La formazione World Tour belga ha operato in maniera oculata sul mercato, acquistando quattro corridori e affiancandogli altrettanti neopro, senza snaturare la sua vocazione per le corse di un giorno. Perso quello che è stato il suo velocista di riferimento nelle ultime stagioni, rimasto all’asciutto per la prima volta in un GT negli ultimi due lustri proprio nel 2018, la compagine di Paul De Geyter ha dovuto far fronte anche ad altri addii dolorosi, ma non si è fatta trovare impreparata, assicurandosi prontamente le prestazioni di uno degli sprinter più interessanti in circolazione e mettendogli a disposizione elementi dal buon curriculum. La priorità verrà data alle Classiche, mentre nei Grandi Giri si proverà a competere per i traguardi parziali e per le maglie delle classifiche a punti, obiettivi centrati nel 2018 sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España.
Gli uomini più attesi
Tim Wellens riparte dalla miglior annata della sua carriera. Reduce da sette vittorie – con le classifiche finali di Vuelta a Andalucia e Giro di Vallonia impreziosite dal trionfo al Giro a Caltagirone e nelle Freccia del Brabante – il 27enne di Sint-Truden tornerà a misurarsi sulle strade del Tour de France, dove il primo avversario da combattere sarà l’idiosincrasia col caldo. Se alla Grande Boucle il mirino sarà puntato sulle vittorie di tappa, il vero salto di qualità è atteso nelle classiche. Finora, infatti, al netto delle brillanti performance sciorinate nelle corse di una settimana e di qualche zampata in gara in linea, gli è mancato l’acuto in una Monumento. Conclusa la stagione con un quinto posto a Il Lombardia, dovrà ora dimostrarsi capace di inserirsi nella lotta finale per un risultato pesante sia in Italia che, soprattutto, in patria, dove lo reclama una Liegi-Bastogne-Liegi che finora lo ha sempre respinto. Molto più di una semplice pedina d’appoggio nelle Ardenne sarà il sempreverde Jelle Vanendert, uomo capace di trasformarsi puntualmente nella settimana del Trittico e già in grado di salire sul podio di Amstel Gold Race e Freccia Vallone. A comporre lo scacchiere per le suddette occasioni saranno senza dubbio chiamati anche Maxime Monfort e Tosh Van der Sande.
Le classiche del Nord saranno invece il terreno di caccia di Tiesj Benoot. Sbloccatosi nella massima categoria con il capolavoro alle Strade Bianche, il 24enne talento di Gand ha reso tangibili i suoi progressi piazzandosi sempre nelle top ten degli appuntamenti più importanti in patria (5° nella E3 Harelbeke, 7° alla Dwars Door Vlaanderen, 8° al Giro delle Fiandre e 3° alla Freccia del Brabante), ma è poi sparito nella seconda metà di calendario, complice anche il ritiro forzato nella quinta frazione del Tour de France. Per consacrarsi tra i grandi dell’era moderna deve scalare l’ultimo gradino, con le corse sul pavè che lo invocano a gran voce dopo averlo annunciato al grande pubblico attraverso il 5° posto centrato nella Ronde ad appena 21 anni. Ad aiutarlo nell’impresa sarà un maestro della specialità come Jens Keukeleire (7 partecipazioni al Fiandre e 9 alla Roubaix all’attivo, con un secondo posto alla Gand-Wevelgem di due anni fa), vincitore delle ultime due edizioni del Giro del Belgio, oltre a Jelle Wallays, Nikolas Maes, e i nuovi arrivi Roger Kluge (8 presenze nella Regina delle classiche) e Brian Van Goethem.
Come da tradizione non è stata trascurata neppure l’alta velocità. La rinuncia ad André Greipel, cui hanno fatto seguito le cessioni di Marcel Sieberg e Jens Debusschere, è stata più che compensata con l’innesto di Caleb Ewan. Il folletto australiano sbarca dalla Mitchelton-Scott in coda a una stagione decisamente particolare, nella quale ha fatto vedere di essere addirittura pronto per conquistare una Monumento, dominando lo sprint degli uomini arrivati a un palmo di naso da Nibali sul traguardo di via Roma a Sanremo, ma è stato successivamente sacrificato sull’altare dei fratelli Yates in occasione di tutti e tre i Grandi Giri, nonostante le vittorie di tappa già messe a referto da giovanissimo alla Vuelta (2015) e nella Corsa Rosa (2017). Con il radar fissato sul debutto alla Grande Boucle, preceduto da un passaggio alla Corsa Rosa nel quale darà senza dubbio filo da torcere ad Elia Viviani, il 24enne di Sydney può diventare un autentico fattore per le sorti della squadra, che da par suo dovrà dimostrarsi brava a costruire e affinare in fretta i meccanismi del treno da mettergli a disposizione. Per aiutarlo, stanti anche le rinunce a Lars Ytting Bak e Moreno Hofland, oltre a Kluge è arrivato Adam Blythe, pedale veloce britannico che in carriera si è aggiudicato anche una RideLondon e torna nel World Tour dopo due anni di purgatorio alla Aqua Blue Sport.
Per i GT, come anticipato, si proverà soprattutto a togliersi soddisfazioni parziali. Se Wellens continua ad essere il più indicato a ricavarsele, i risultati maturati in carriera depongono a favore di Thomas De Gendt. Il 32enne fugaiolo per antonomasia sarà l’ombra dell’amico anche nelle Ardenne e poi, forte della Maglia a Pois azzurri conquistata alla Vuelta, cercherà gloria personale con azioni da lontano, con l’ambizione di portare a termine tutte e tre le corse di tre settimane presenti in calendario. L’appuntamento iberico si è rivelato particolarmente foriero di gioie nell’ultimo biennio, come dimostrato dai sigilli di Sander Armée, Tomasz Marczyński e Wallays, che dovrebbero essere regolarmente della partita in Spagna. Sempre in ottica Grandi Giri non mancherà il recordman Adam Hansen, il 37enne australiano in grado di portare a termine consecutivamente 20 corse di tre settimane a partire dalla Vuelta del 2011.
Menzione a parte per Victor Campenaerts e Jasper De Buyst. Il due volte campione continentale a cronometro concentrerà gli sforzi della prima metà del calendario sul tentativo di dare l’assalto al Record dell’Ora e solo più avanti tornerà a dedicarsi alla strada. Il secondo, attualmente in testa alla Sei Giorni di Brema su pista, punta invece a riprendere la parabola interrotta nel 2017, con le quattro affermazioni ottenute allora cui hanno fatto seguito appena tre podi – senza risultati pieni – nella scorsa stagione. Completano il roster Carl Fredrik Hagen, 27enne neoprofessionista norvegese proveniente dal Team Joker Icopal, e i belgi Frederik Frison, Remy Mertz, Lawrence Naesen ed Enzo Wouters, tutte pedine che saranno mosse al servizio dei capitani di turno in appuntamenti di secondo piano.
Le giovani promesse
Bjorg Lambrecht ha assorbito rapidamente l’impatto con la massima categoria e appare destinato a sbloccare a stretto giro di posta il tabellino personale. Il vincitore della Doyenne Under 23 nel 2017 ha sfiorato la maglia iridata di categoria a Innsbruck, facendosi sorprendere in discesa e dovendosi accontentare della medaglia d’argento, e tra i grandi ha conquistato la piazza d’onore al Giro dei Fiordi. Già brillante in una Vuelta nella quale è riuscito a entrare in alcune fughe e a piazzarsi quarto a La Camperona, lo scalatore di Gand sta rifinendo le sue doti per un futuro da protagonista nelle corse a tappe e nel 2019 deve confermare rapidità e bontà del suo percorso di crescita.
Desta curiosità soprattutto il passaggio tra i grandi di Stan Dewulf. 21 anni compiuti a dicembre, si è guadagnato il salto sbaragliando la concorrenza alla Parigi-Roubaix Espoirs e proprio per le corse sul pavé sembra particolarmente tagliato. Resta adesso da capire quale programma abbia in serbo per lui la squadra, che in passato ha dimostrato di saper centellinare meticolosamente le uscite dei suoi migliori prospetti. Non sarà un completo salto nel vuoto, invece, per Harm Vanhoucke. Il vincitore in solitaria della tappa con arrivo a Introd del Giro della Valle d’Aosta 2017 si è già disimpegnato da stagista negli ultimi mesi del 2018 e ha iniziato a familiarizzare, da gregario, con ciò che lo aspetta quest’anno.
Il 1° luglio è infine la data già fissata per il debutto di Gerben Thijssen e Brent Van Moer. Il primo porta in dote il titolo nazionale in linea tra gli U23, il secondo quello di vice campione del Mondo a cronometro, essendosi arreso soltanto al danese Bjerg sul tracciato di Innsbruck. Entrambi promettono di far parlare di sé, mentre risultano essere ad oggi un rebus le potenzialità del danese Rasmus Iversen, il cui arrivo nella massima categoria non è stato accompagnato da risultati altisonanti.
La Squadra
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